Gli artigli dello squartatore

La locandina

di Peter Sasdy (1971)

Autori della recensione: Giulio

Anna è la figlia di Jack lo squartatore e dopo aver assistito all'efferato omicidio della madre riporta seri danni al cervello tanto che le basta rivedere alcuni aspetti di quella scena per commettere omicidi a go-go.
Basta il luccichio di un gioiello, associato ad un innocuo bacetto sulla guancia, per scatenare l'improbabile furia omicida della ragazzetta: con uno spirito di osservazione secondo solo a MacGyver riesce sempre a trovare un corpo contundente per sgozzare o perforare la vittima, nonché a dileguarsi sfruttando l'abilità di un James Bond in salsa ottocentesca.
Ovviamente la pecorella smarrita troverà un pastore pronto a fare di tutto per redimerla, nella fattispecie un "professore" pronto anche a perdonare e a giustificare la sua carneficina adducendo ad un morboso pietismo condito di psicologismi freudiani da bar.
Per noi ovviamente le scene degne di rilievo, oltre ai soliti microfoni in evidenza, sono quelle più cruente, rare per un film del 1972. In particolare da sola merita la visione del film (beh... forse sto esagerando...) la scena del professore che si estrae dallo stomaco una spada di un metro e mezzo agganciandola ad una porta (però è assolutamente incredibile...).
Per il resto un classico Cult inglese del filone "gotico primi anni settanta", capace forse di salvarsi dalla noia nella teatralissima ma originale scena finale, penosamente rovinata dal corpo della ragazza che cadendo da 10 metri rinvola come un sacchetto di plastica (meraviglia).

Paese UK
Attori principali Eric Porter, Angharad Reed, Jane Merrow, Keith Bell
Genere Horror
A chi è consigliato A chi soffre di insonnia o a chi vuole sondare le origini del film gotico
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Reperibilità Bassa
Voto


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