I predatori dell'anno Omega

La locandina italiana

di David Worth (1983)

Autori della recensione: Il Frusta

Robert Ginty ci riprova e questa volta colpisce nel segno! L'eroe dalle guance molli indossa i panni di un eroe post atomico e colleziona un capolavoro della B-action, insospettabilmente di produzione italiana!
In un mondo devastato dalle radiazioni (non vi illudete, le scene sono probabilmente girate sulla statale in Versilia) la Terra è dominata dal malvagio Prossor, che ha istituito un perfido dominio sulle genti. Le poche tribù libere sono poco più che straccioni che si battono per la sopravvivenza.
Solo gli anziani della "nuova via" hanno le capacità politiche per mettere insieme un esercito ma il loro professore è stato incarcerato dal Consiglio e non hanno un eroe degno di guidare la ribellione.
Non vi venga in mente però di sperare di capire queste cose dallo sviluppo della trama! La delineazione del background è infatti affidata ad un racconto testuale pateticamente lungo ed in inglese.
Ecco quindi partire il film con una collezione di scene di azione che vi sdraieranno in terra dalle risate: infatti Ginty appare nella stereotipata veste dell'auriga streethawk pilotando un califfone cartonato con una carena ridicolissima e dotato di mitragliette e tubi di scappamento-cannoni.
Ginty riprende pertanto il tema della speedcycle, già meravigliosamente esposto in Megaforce (ricordiamo che Nastasia, la figlia del professore, è interpretata da Persis Khambatta, già presente in Megaforce nel ruolo della presidentessa dell'Anguria) e lo rielabora con spunti geniali. Il mollaccione infatti duella contro i nazi-scagnozzi di Prossor per tutto il film devastando i loro mezzi con potenti mitragliate e colpi di pistolina.
Tenetevi pronti perché non potrete controllare le vostre reazioni: vedrete una moto in fiamme procedere su due rotelline come una bici per bambini, un idiota guidare una moto da trial con una mano sola accelerare a folle velocità fino a schiantarsi da solo in una pineta, Ginty usare il mini-mitraglietto come se fosse un fucile da cecchino, uno sventurato finire decapitato dall'urto con una macchina che poi esplodendo scaglia il cofano a cinquecento metri. Sì amici, non si sono fatti sconti sulla dinamite... ogni mezzo esplode in un tripudio di fiamme degno dei precedenti capitoli di Ginty (Dominator, The exterminator).
Purtroppo rendere l'idea della demenzialità di questa pellicola è davvero difficile ma una scena per tutte vale la pena di essere narrata a titolo di esempio. In un cerchio di macchine si sfidano i rappresentanti delle tribù selvagge per stabilire il predominio... chi vincerà? Gli ex-militari capitanati dallo zombi che tira assurde manate nella fronte, le lesbiche guidate dal nerboruto travesta, i contadini, i fricchettoni oppure la triade Tailandese rappresentata da Ryu e Ken di Street fighter?
Ma è ovvio, vincerà il molle Ginty dopo un combattimento a suon di pedate in faccia ed effetti sonori esilaranti che vi lasceranno esterrefatti. In definitiva "I predatori dell'anno Omega" si rivela un must per gli appassionati di Robert Ginty, una pellicola imperdibile per i cultori dei b-action, una insostituibile visione per i seguaci dell'autopunizione data l'insostenibile noiosità degli intermezzi nella caverna-fabbrica-locale sadomaso così evocanti l'ambientazione di Robot holocaust.

Paese ITA
Attori principali Robert Ginty, Persis Khambatta, Donald Pleasence, Fred Williamson
Genere Azione
A chi è consigliato Ai fan delle technobikes e delle speedcycle
Se ti piace guarda anche Megaforce, Robot holocaust
Reperibilità Bassa
Voto


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